Fibromi

Fibromi: Strategie Fitoterapiche-Omeopatiche

 

Fibroma uterinoFIBROMA-UTERO-1

I fibromi sono neoplasie benigne della tonaca muscolare dell’utero , che possono o essere totalmente asintomatici o provocare molto dolore, sanguinamenti anomali a volte, a seconda di grandezza e sede possono determinare rischi di aborto .
Circa una  donna su tre potrebbe avere un fibroma anche se la maggior parte di esse non presenta sintomatologia evidente.
I fibromi uterini sono alterazioni iperplastiche di cellule muscolari lisce e tessuto fibroso, che si sviluppano nella parete uterina. Possono essere costituiti da un nodulo unico o da diversi noduli raggruppati sotto forma di grappolo. Il loro diametro può variare da pochi millimetri fino a 20 cm; oltre a crescere all’interno della parete uterina, possono sporgere nella cavità dell’utero o sulla superficie esterna
I Fibromi uterini vengono classificati a seconda della zona in cui si sviluppano:

    • Fibromi submucosi se si sviluppano all’interno dell’utero, a contatto con le pareti.
    • Fibromi intramurali se si sviluppano all’interno delle pareti muscolari dell’utero.
    • Fibromi subsierosi se si sviluppano all’esterno dell’utero.
    • Fibromi peduncolati.se crescono attaccandosi a piccoli peduncoli sulla superficie interna oppure su quella esterna dell’utero.

I fibromi uterini si sviluppano dal tessuto muscolare liscio dell’utero (miometrio). 

Una singola cellula riproducendo se stessa crea una massa chiara, compatta e gommosa con caratteristiche biologiche e strutturali distinte dal tessuto circostante; possono essere di diverse dimensioni dall’essere invisibili ad occhio nudo, fino a masse ingombranti che possono deformare e dilatare l’utero.
Possono essere presenti diversi fibromi ; in casi estremamente gravi l’utero può risultare così tanto dilatato da espandersi fino alla gabbia toracica.
I medici non hanno ancora individuato una causa certa dei fibromi uterini, ma le ricerche e l’esperienza clinica sembrerebbero suggerire diversi fattori:

  • Cause genetiche. I geni delle cellule muscolari uterine che si evolvono in fibroma risultano alterati.
  • Cause ormonali. L’estrogeno e il progesterone, i due ormoni che stimolano lo sviluppo delle mucose uterine in preparazione alla gravidanza, sembrano favorire la crescita dei fibromi. I fibromi contengono più recettori dell’estrogeno e del progesterone rispetto alle normali cellule muscolari delle pareti uterine.
  • Altri fattori biologici. l’IGF, fattore di crescita insulino-simile, sembra favorire lo sviluppo dei fibromi.

 Fattori di rischio

I fibromi si evolvono nelle donne in età fertile e sembrano legati alla familiarità, alla razza,infatti le donne afroamericane hanno maggiori probabilità di soffrire di fibromi rispetto alle donne di altri gruppi razziali; inoltre si ammalano ad un età inferiore e hanno maggiori probabilità di sviluppare fibromi più grandi oppure più di un fibroma.
Gli studi dedicati agli altri fattori di rischio potenziali continuano in queste aree:
Obesità. Alcune ricerche hanno dimostrato che le donne obese presentano maggiori rischi di sviluppare fibromi, però altre ricerche non hanno evidenziato collegamenti tra le due patologie.
Contraccettivi orali. I dati finora raccolti confermano che le donne che assumono contraccettivi orali hanno minori probabilità di soffrire di fibromi. Questo vale per le donne in generale, tranne per quelle che hanno iniziato la terapia contraccettiva orale tra i 13 e i 16 anni.
Gravidanza e parto. I ricercatori si sono anche chiesti se la gravidanza e il parto possano avere un effetto protettivo: i risultati conseguiti finora farebbero propendere per la presenza di tale effetto.

Sintomi

I sintomi dei fibromi più frequenti sono:
Mestruazioni abbondanti,metrorragie
Mestruazioni prolungate: possono durare per una settimana o più,
Dolore o pressione nella zona pelvica,
Minzione frequente,
Difficoltà a svuotare la vescica,
Costipazione,
Mal di schiena o male alle gambe.
In rari casi il fibroma può provocare un dolore acuto, quando il flusso sanguigno che lo nutre è troppo scarso. Se non riceve nutrimento il fibroma inizia a regredire andando in ipossia, i prodotti della degenerazione del fibroma possono filtrare nei tessuti circostanti, provocando dolore e febbre.
Nel caso dei fibromi peduncolati la torsione del peduncolo, determinando un’ischemia locale può diventare molto doloroso I sintomi variano a seconda della posizione del fibroma:
Fibromi submucosi. Si pensa che i fibromi che si sviluppano nella cavità uterina (fibromi submucosi) siano principalmente responsabili delle mestruazioni abbondanti e prolungate e comunque siano un problema per le donne che desiderano un figlio.
Fibromi sottosierosi. I fibromi che si sviluppano verso l’esterno dell’utero (fibromi sottosierosi) possono comprimere la vescica e quindi farvi avvertire sintomi urinari. Se il fibroma sporge dalla parte posteriore dell’utero può comprimere il retto, provocando costipazione, o sui nervi spinali, causando mal di schiena.


I fibromi uterini di solito non sono pericolosi, ma possono provocare disagi e causare complicazioni come ad esempio l’anemia dovuta alle mestruazioni abbondanti.

In rari casi i fibromi si possono protendere fuori dall’utero, come un peduncolo. Se il peduncolo si torce, la donna può provare un dolore improvviso e acutissimo al basso ventre. In questo caso è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso e probabilmente sarà necessario l’intervento chirurgico.
Per la diagnosi del fibroma si attua l’esame obiettivo e se il caso esami strumentali come l’ecografia.
A volte, però, l’unico modo per accertare la presenza di un fibroma uterino è l’intervento chirurgico.
Laparoscopia. In questo tipo di intervento il chirurgo pratica una piccola incisione nell’addome, dopo averlo gonfiato con un gas innocuo; usando poi una piccola telecamera con una fonte luminosa al suo interno, il chirurgo può osservare se ci sono dei fibromi.
Il medico potrebbe consigliarvi un intervento detto isteroscopia, che viene eseguito inserendo nella vagina un tubicino alla cui estremità c’è una telecamera : in questo modo il chirurgo può vedere se ci sono dei fibromi nell’utero.
Nella maggior parte dei casi la miglior cosa da fare dopo la diagnosi di fibroma è semplicemente sapere che ci sono e tenerli sotto controllo.

Se siete come la maggior parte delle altre donne affette da fibromi, non avvertirete alcun sintomo. Nel vostro caso la sorveglianza attiva o attesa vigile potrebbe essere la scelta migliore, perchè i fibromi sono iperplasie non cancerose;interferiscono con la gravidanza solo in rarissimi casi; di solito crescono lentamente e tendono a rimpicciolirsi dopo la menopausa quando i livelli di ormoni riproduttivi diminuiscono.

L’isterectomia (la rimozione chirurgica dell’utero) è una scelta drastica da fare solo e solo se sede e grandezza del fibroma determinano rischi seri per la salute e dolori molto forti non è la scelta migliore per tutte le donne che hanno un fibroma. Se desiderate un bambino, ovviamente vorrete evitare quest’intervento. Analogamente, se i fibromi sono asintomatici o di piccole dimensioni, otterrete risultati migliori ricorrendo agli analgesici o alla terapia ormonale.
 I chirurghi stanno anche mettendo a punto tecniche meno invasive in grado di salvaguardare l’utero.
In alcuni casi, però, l’isterectomia è la terapia migliore. Se avete un fibroma e pensate a questa scelta parlate di tutte le caratteristiche dell’intervento con il vostro medico e con la vostra famiglia.
Sottoporsi a un intervento di isterectomia significa non essere più in grado di avere figli. L’intervento è irreversibile, quindi dovete essere assolutamente certe della decisione prima di entrare in sala operatoria.
Miomectomia
In quest’intervento il chirurgo rimuove i fibromi, conservando però l’utero. Se desiderate un figlio, potrete scegliere questa possibilità. Con la miomectomia, contrariamente all’isterectomia, c’è il rischio che i fibromi possano ripresentarsi. La miomectomia può essere effettuata con diverse tecniche:
Esistono anche altre tecniche in grado di distruggere i fibromi uterini senza rimuoverli chirurgicamente. Tra di esse troviamo:
Miolisi, Criomiolisi. Ablazione endometriale. Embolizzazione
bisogna considerare che i fibromi non sono neoplasie e di solito crescono lentamente quindi, prima di prendere una decisione, avrete tempo per informarvi sull’opportunità e sulle modalità della cura. La scelta migliore nel vostro caso dipende da molti fattori, tra cui:

la gravità dei sintomi,
l’eventuale progetto di avere un figlio,
la vostra età (e quindi gli anni che mancano alla menopausa),
le vostre impressioni sull’intervento.
Prima di prendere una decisione, considerate i pro e i contro di tutte le possibilità in relazione alla vostra situazione specifica. Ricordate, comunque, che nella maggior parte dei casi non sarà necessaria alcuna terapia.

Gravidanza

I fibromi di solito si sviluppano nelle donne in età fertile, quindi possono destare preoccupazioni per il buon esito di un’eventuale gravidanza;di solito non interferiscono né con il concepimento né con la gravidanza. Tuttavia, in rari casi, possono deformare o bloccare le tube di Falloppio oppure ostacolare il passaggio dello sperma dalla cervice alle tube. I fibromi sub-mucosi in rari casi possono impedire l’impianto e la crescita dell’embrione.
Le ricerche dimostrano che le donne incinte che hanno un fibroma presentano rischi leggermente più alti di aborto spontaneo, travaglio e parto prematuro, anomalie della posizione fetale e distacco della placenta dalle pareti uterine. Tuttavia questi collegamenti non sono confermati da tutte le ricerche.
Inoltre le complicazioni variano a seconda del numero, delle dimensioni e della posizione dei fibromi. I fibromi multipli e i fibromi sub-mucosi di grandi dimensioni che deformano la cavità uterina sono quelli che con maggiori probabilità possono causare problemi. Una complicazione più frequente durante la gravidanza è il dolore localizzato che di solito si manifesta tra il primo e il secondo trimestre. Normalmente può essere curato con dei semplici analgesici.
Nella maggior parte dei casi invece i fibromi non interferiscono con la gravidanza e non richiedono alcuna terapia. Se soffrite di fibromi e avete avuto aborti ripetuti, il ginecologo potrebbe consigliarvi di rimuovere uno o più fibromi per aumentare la probabilità di portare a termine la gravidanza, soprattutto se l’aborto non ha altre cause evidenti e i fibromi deformano la cavità uterina.

E’ opportuno recarsi dal medico se avvertite:
Dolore pelvico che non scompare,
Mestruazioni troppo abbondanti o dolorose,
Spotting (perdite di sangue) tra una mestruazione e l’altra,
Dolore durante i rapporti,
Difficoltà a svuotare la vescica,
Difficoltà ad andare di corpo.
Andate immediatamente al pronto soccorso se si verifica un abbondante sanguinamento vaginale oppure se all’improvviso compare un dolore pelvico molto intenso.

Se volete adottare una strategia terapeutica complementare alle cure tradizionali  potete utilizzare i seguenti farmaci fitoterapici, gemmoterapici o omeopatici, sotto controllo medico e consultandovi col vostro ginecologo di fiducia.

Borsa del pastore che ha un’azione emostatica, presenta sostanze coagulanti e altre in grado di stimolare le contrazioni dell’utero, per questo utile nei casi di flussi abbondanti utile in caso di metrorragie da fibroma uterino, da non usare con trattamenti prolungati in gravidanza per via dell’azione contrattile sull’utero si usa la pianta appena colta o la tintura fresca in particolare l’infuso si prepara mettendo la pianta fresca in acqua bollente e lasciando in infusione per 15 minuti bisogna assumerne tre o quattro tazze al giorno preparate al momento,

Equiseto
l’equiseto ha , tra le altre , azioni emostatiche ed antiemorragiche le sue azioni sono anche rimineralizzanti, diuretiche, astringenti. Trova utilizzo nelle metrorrragie, nella ritenzione idrica,infiammazioni vie urinarie , osteopenia , anemia da carenza di ferro , osteoporosi, fragilità annessi cutanei.

Amaro svedese di Maria Treben

E’ un amaro meraviglioso, una panacea per molti problemi organici, sviluppato da Maria Treben, una mistica cattolica ed erborista che ha scritto diversi libri sulla terapia con la medicina fitoterapica in merito ai fibromi, sul suo testo si legge: Ad una donna sofferente di dolori uterini se ne dia al mattino per tre giorni di fila un cucchiaio nel vino rosso; dopo una mezz’ora le si faccia fare una passeggiata e poi la colazione, ma senza latte. Le gocce non vanno prese insieme a latte. La ricetta del liquore svedese , presa dal blog Gocce d’aurora:

Erbe per la preparazione

10 g di Aloe (o polvere di Assenzio)
5 g di Mirra
0,2 g di Zafferano
10 g di foglie di Cassia
10 g di Canfora (solo naturale, ovvero quella cinese)
10 g di Rabarbaro radice
10 g di Curcuma radice
10 g di Manna
10 g di Teriaca Veneziana
5 g di Carlina radice
10 g di Angelica radice

Preparazione


Le Erbe Svedesi vanno messe a macerare in un litro e mezzo di acquavite di grano o di frutta a 40° in una bottiglia dal collo largo, lasciandola per 15 giorni al sole o in vicinanza di una fonte di calore.Scuoterla ogni giorno, prima di filtrarla per il travaso in una bottiglia più piccola e ancora, ogni volta prima di servirsi del suo contenuto. Il resto, cioè quello che non è stato travasato nella bottiglia più piccola, può essere conservato un mese e mezzo e oltre; il liquido va travasato in bottiglie piccole che poi, chiuse ermeticamente, vanno conservate in frigorifero. Questo elisir può essere conservato per molti anni. Più riposa, più aumenta il suo effetto.

Uso, indicazioni e posologia dell’Amaro svedese

L’amaro svedese risulta essere utilissimo per tantissimi problemi. Il gusto molto amaro è forse la causa della sua scarsa diffusione, ecco quindi alcuni suggerimenti per utilizzarlo e per ovviare al suo sapore forte.
È possibile berlo insieme al succo di frutta oppure con una tisana dolcificata con miele.
L’alcol presente nell’amaro è indispensabile alla sua corretta conservazione, se però abbiamo bisogno di un amaro privo di alcol (es. per bambini o diabetici) possiamo utilizzarlo come tisana: portare l’acqua ad ebollizione, spegnere e aggiungere un cucchiaio di amaro per ogni tazza, lasciamo in infusione qualche minuto così che l’alcol evapori e beviamo. Le proprietà delle erbe rimangono intatte se non bolliamo direttamente l’amaro.
Vediamo ora come utilizzarlo praticamente nei disturbi più comuni:

Uso interno

Secondo Maria Treben si può usare come prevenzione un cucchiaino da dessert di amaro svedese (anche diluito) mattino e sera.
Contro qualsiasi disturbo descritto nell’Antico Manoscritto prendere 3 cucchiaini al giorno diluiti.
Contro le malattie maligne se ne prendono da due a tre cucchiaini al giorno nel modo seguente: si prende rispettivamente un cucchiaino diluito in 1/8 di litro di tisana d’erbe, distribuendolo fra 1/2 ora prima e 1/2 dopo ogni pasto.

Uso esterno

(Per contusioni, botte, distorsioni, strappi, scottature, disturbi della pelle, etc.)
Potete utilizzare un cataplasma da tenere sulla parte interessata per almeno 2 ore (meglio ancora se 1 notte intera).
A seconda della dimensione della zona malata si prende un pezzo piccolo o grande di cotone idrofilo impregnato di gocce svedesi e lo si applica sulla parte da trattare unta in precedenza con strutto di maiale o con crema di Calendula. Quindi si copre il tutto con un pezzo un po’ più grande di plastica per evitare che si macchi la biancheria. Infine si fascia tutto con un panno o con una benda. A seconda del tipo di malattia, il cataplasma deve rimanere in situ da due a quattro ore. Se ben sopportato lo si può lasciare per un’intera notte.
Se in soggetti dalla pelle delicata si dovessero, malgrado tutto, verificare delle irritazioni cutanee, si dovranno abbreviare i tempi di applicazione degli impacchi o rimandare l’applicazione per un certo periodo. Chi soffre di allergie, fasci il cotone soltanto col panno senza usare il pezzo di plastica.
In nessun caso si deve dimenticare di ungere la pelle. Se già dovesse essere in atto uno sfogo pruriginoso, la si tratti eventualmente con crema di Calendula.
Altre applicazioni e utilizzi dell’amaro svedese
Disturbi gastro-intestinali:
Pesantezza di stomaco: 1 cucchiaino di amaro in 1/2 bicchiere d’acqua o tisana.
– Acidità di stomaco: come sopra ma in meno liquido possibile (1/4 di bicchiere)
– Dolori e gonfiore addominale: preparare una tisana di finocchio e anice con l’aggiunta di 1 cucchiaio e mezzo di amaro svedese, bere tiepida. Per aumentare l’effetto applicare un cataplasma sulla parte dolente.
– Intestino pigro: 3 cucchiai di amaro svedese in 3 dita di tisana o acqua.
– Colite: 1 cucchiaio di amaro svedese in 3 dita d’acqua o tisana 3 volte al dì.
Affezioni delle vie respiratorie
– Sintomi influenzali: ai primi sintomi assumere 1 cucchiaio di amaro svedese, in poca acqua tiepida o tisana, 3 volte al dì 2 ore prima dei pasti.
– Sinusiti e costipazione: applicare una garza imbevuta di amaro svedese sulla fronte. Inumidire con l’amaro svedese la nuca, la gola, le tempie e la zona polmonare.
– Naso chiuso: 2 volte al giorno suffumigi con 1,5 l d’acqua bollente con aggiunta di 4 cucchiai di amaro svedese. Inalare coperti con una salvietta per 10 minuti circa.
– Gola irritata: riempire un bicchiere per 3/4 con acqua tiepida e aggiungere 2 cucchiai di amaro svedese. Eseguire gargarismi diverse volte al giorno.
– Tosse: suffumigi con 1,5 l d’acqua bollente con l’aggiunta di 4 cucchiai di amaro svedese, 3 volte al dì. Assumere inoltre l’amaro al mattino e alla sera in tisana calda di salvia e timo. In caso di forte infiammazione applicare una garza imbevuta di amaro su petto e bronchi (per almeno 1 ora).

Altre soluzioni gemmoterapiche per il controllo dei fibromi sono:

Alnus Incana Gemme anche associata a Sequoia Gigantea e Ribes Nigrum oppure a Rubus Fructicosus
Calendula sys Soluzione idroalcolica spagirica
Quercia  e Sequoia Gigantea in Soluzione idroalcolica spagirica come gemmoderivati
Esiste uno studio cinese con un preparato il kuei-chih-fu-ling-wan costituito da corteccia di Cinnamomum cassia Bl. (Lauraceae), radice di Paeonia lactiflora Pall. (Paeoniaceae), seme di Prunus persica Batsch. o P. Persiba Batsch.var.davidiana Maxim. (Rosaceae), carpofori di Poria cocos Lupo. (Polyporaceae), e la corteccia della radice di Paeonia suffruticosa Andr.(Paeoniaceae) in grado di diminuire la grandezza dei fibromi e contrastarne lo sviluppo.
Vaccinum vitis idea, È il gemmoterapico specifico da prescrivere nella donna in menopausa. Ha un’azione estrogenizzante , è capace di riattivare la funzione di ovaie ; rimedio da usare in certi disturbi della menopausa in rapporto con la carenza estrogenica: disturbi trofici vaginali e cutanei, alterazioni dell’umore e vampate di calore. Va prescritto nel trattamento gemmoterapico di fondo dei fibromi,
Rubus fructicosus les Si sono rivelate utili per la sintomatologia soprattutto le perdite ematiche, e la funzionalita dell’apparato urogenitale. Nei fibromi si può associare al Ribes Nigrum.


Strategia Omotossicologica
Per l’omotossicologia tutto quello che è ipertrofico o iperplastico è un problema di deposito, cioè un accumulo di scorie che l’organismo non riesce ad eliminare, per cui un momento terapeutico fondamentale nella gestione dei fibromi, accumulo di scorie nel tessuto muscolare dell’utero, è Drenare il sistema, il farmaco di drenaggio connettivale proprio della fase di drenaggio è il Galium Heel.
La strategia più efficace in omotossicologia , da integrare con la proposta di fitoterapia è, pertanto :
Terapia disintossicante intestinale , strategia di drenaggio, riequilibrio endocrino e se esiste la positività , cioè se premendo il punto specifico c’è dolore, quindi dolore evocato secondo la tecnica di Weihe, si inietta con il rimedio specifico del punto, nel nnostro caso Thuja comp. o Thuja injeel da iniettare in mesoterapia nel 12 vaso concezione
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Dal punto di vista omotossicologico potremo pensare di utilizzare pulizia intestinale, drenaggio con Galium heel e Carduus cosmoplex ,  Thuja 30 ch ,riequilibrio ormonale con Hormeel, e integrare il protocollo con Thuja injeel o Thuja compositum nel punto 12 vaso concezione

1 thought on “Fibromi: Strategie Fitoterapiche-Omeopatiche”

  1. Salve io utilizzo Helonias Heel e il macerato glicerico di Agnus Castus per curare i fibromi uterini. Insieme i due prodotti portano ad una amenorrea indotta.

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